Marisa Succini, una sarta artigiana oggi pensionata Cna, sta portando la sua lunga esperienza in maniera volontaria a beneficio di Laboratorio Cartiera, tenendo una serie di incontri per consentire a giovani lavoratrici/ori qui impiegati di accrescere le loro competenze nella lavorazione del tessuto. Si mette a fianco a loro, osserva come procedono, fa notare passaggi che rallentano o rendono il lavoro non perfetto, suggerisce accorgimenti, anche minimali, per migliorare.

Si sta così concretizzando il progetto “Cna e Laboratorio Cartiera – Trasmettere saperi per una moda etica” sostenuto da Fondazione Impresa Sensibile, l’ente del terzo settore promosso dalla Cna, con le risorse raccolte grazie al 5 per mille. Un progetto che vuole favorire il ricambio generazionale, facendo incontrare esperti maestri artigiani, custodi di un patrimonio professionale di inestimabile valore, con le lavoratrici e i lavoratori di Cartiera, grazie a un intervento di affiancamento e tutoraggio che anche è una preziosa occasione di dialogo intergenerazionale e interculturale e un modo per contribuire il futuro della pelletteria artigianale. 

“Siamo felici di sostenere questo progetto che rientra nel solco della salvaguardia delle imprese di prossimità – spiega Claudio Pazzaglia Direttore Cna Bologna -. Progetti in cui i pensionati possono continuare a trasmettere le loro competenze a persone, giovani e non solo, interessate alle attività manuali. Perché la manualità è anche uso del cervello e trasmissione di una eredità che rischiamo di perdere”.

“Quella con Cna è una partnership importante – conferma Andrea Marchesini Reggiani fondatore di Laboratorio Cartiera – perché migliora le competenze artigianali necessarie per rendere economicamente sostenibile il nostro progetto: andare dai nostri clienti in modo efficace dando buoni prodotti a prezzi giusti, insieme alla parte sociale che è il plusvalore del progetto”.

“E’ un progetto importante – aggiunge Tatiana Di Federico Responsabile del laboratorio di Cartiera – perché parla dell’importanza sia transculturale che transgenerazionale del tramandare un bagaglio di saperi che sono fondanti nella storia del lavoro italiano. Perché l’artigianato legato alla sartoria e alla pelletteria ci ha resi famosi nel mondo, ma sono competenze che stanno scomparendo”.

“Le ragazze e i ragazzi del Laboratorio Cartiera sono molto bravi, hanno voglia di imparare – dice Marisa Succini sarta artigiana in pensione che sta facendo da tutor -. Magari ce ne fossero molti di questi laboratori, in grado di dare un lavoro che, assicuro, regala gratificazioni e consente di esprimere la propria creatività”.
“Quello che mi sta insegnando Marisa è bellissimo – afferma Bridget Ebade, lavoratrice di Laboratorio Cartiera –. Utile ed interessante, mi sta aiutando moltissimo per il mio lavoro. Cosa penso per il mio futuro? Mi piacerebbe aprire una mia attività, realizzare e vendere abiti, oggetti in pelle e in tessuto”.

“E’ un’esperienza esemplare quella che si è svolta a Laboratorio Cartiera – conclude Romano Benini, Presidente Fondazione Impresa Sensibile – perché unisce finalità sociali con obiettivi economici. Lo fa attraverso il mestiere artigiano e il contributo dei pensionati artigiani. Per cui è una grande soddisfazione per Impresa Sensibile aver sostenuto questo progetto”.